Indice degli argomenti:
Il clima negli ultimi anni è cambiato, sempre più ricco di venti forti, tempeste e pioggie improvvise, soprattutto durante i cambi di stagione: ecco perché l’ombrello è diventato giocoforza un inseparabile compagno della quotidianità.
Qui da noi, poi, nel Nord Italia, il cielo è spesso plumbeo e le previsioni non lasciano (quasi mai) speranza: senza di lui non si esce di casa!
L’ombrello, quindi, non può essere un qualsiasi oggetto informe in grado di proteggerci dall’acqua ed evitare di rientrare a casa come un savoiardo inzuppato, dev’essere funzionale ed efficiente!
Spesso in caso di pioggia si utilizza un ombrello lasciato troppo tempo nel dimenticatoio e, inevitabilmente, non si apre oppure non è più impermeabile.
Ecco 3 consigli per avere un ombrello sempre funzionante e come nuovo:
- Evita un prodotto troppo economico.
- Una volta utilizzato, lascialo asciugare aperto.
- Riponilo lontano da fonti di calore.
Un ombrello deve essere innanzitutto comodo e va scelto in base alle proprie esigenze.
I modelli ultra slim, pieghevoli, compatti e leggerissimi, sono indicati da tenere in borsa, nella cartella da ufficio o in macchina: non occupano spazio e sono sempre pronti all’uso in caso di emergenza.
Gli ombrelli lunghi sono utilizzati da chi ama passeggiare per lungo tempo o deve fare tragitti medio-lunghi barcamenandosi tra mezzi di trasporto e zone pedonali, indossando uno zaino o una borsa: il cono di protezione, infatti, è molto ampio e assicura che tutto sia ben riparato.
Sia che la tua scelta ricada su un pieghevole che su un ombrello più grande, utilizza questi 3 consigli per mantenerli sempre efficienti.
Non acquistare il tuo ombrello a casaccio
Sicuramente lo avrai già sperimentato in caso di emergenza: l’ombrello acquistato velocemente dal venditore ambulante al prezzo di 4 o 5Є si è rivelato “usa e getta“.
Al momento ti ha protetto sotto l’acquazzone improvviso, ma dopo pochi passi – oppure al secondo temporale – che delusione!
Si è subito rotta una bacchetta o l’acqua è penetrata dal tessuto e dalle cuciture.
Purtroppo questi prodotti sono realizzati con materiali scadenti. Il prezzo è conveniente, ma la qualità pessima costringe continuamente la sostituzione dell’ombrello, con un risultato tutt’altro che economico!
La soluzione? Spendere qualche decina di Є in più, ma scegliere un modello pratico, robusto e resistente, costruito per durare anni resistendo a vento, pioggia, neve e grandine!
Ad esempio Knirps, azienda tedesca specializzata nella produzione di ombrelli, utilizza fibra di carbonio per fusto e bacchette, abbinato a tessuto di nylon idrorepellente per il telo.
La migliore prova di resistenza? Prima dell’emissione sul mercato, testa il prodotto nella galleria del vento!
Le bacchette sono elastiche e facilmente ribaltabili, pronte per essere riposizionate rapidamente nel loro asset naturale in caso di forti colpi d’aria.
Fai asciugare l’ombrello dopo l’utilizzo
Ti è mai capitato di non aver usato l’ombrello per mesi e, al momento dell’apertura, lo ritrovi sbiadito e con il tessuto rovinato, quasi ammuffito e con le bacchette arrugginite?
É il caso di un prodotto sicuramente economico (gli ombrelli moderni non presentano difetti del genere), ma se ci sei affezionato o comunque è ancora utilizzabile, ricordati di seguire questa semplice procedura: lascialo asciugare aperto dopo l’utilizzo.
Infatti un ombrello bagnato e abbandonato nel portaombrelli, magari chiuso con il suo laccetto, trattiene l’umidità con tutti i disagi del caso.
Il problema viene spesso sottovalutato, ma è necessario porre la massima attenzione in quanto è un fenomeno frequente e può causare malfunzionamenti. A volte bisogna addirittura buttare l’ombrello perché maleodorante o rovinato.
Lasciare asciugare l’ombrello APERTO è una procedura che permette un durevole utilizzo e richiede solo pochi minuti. Solo così si può essere sicuri di avere un ombrello sempre perfettamente funzionante e come nuovo.
Non appoggiare mai l’ombrello sul calorifero
Tutti gli ombrelli sono realizzati in materiali più o meno resistenti.
Ma il calore diretto di una fonte, come ad esempio il calorifero a pieno regime, altera la forma delle bacchette che, scaldandosi, si possono rovinare.
Per non parlare del telo: il tessuto a contatto con il calore tende a deformarsi, restringersi o addirittura creare fastidiose bolle.
Inoltre il caldo può lentamente far perdere l’impermeabilizzazione del telo: mica ti vorrai bagnare sotto il prossimo acquazzone, vero?
Ti è piaciuto questo post?
Leggi il nostro BLOG e ascolta i PODCAST per scoprire tantissime curiosità sul mondo delle borse e accessori.
Valigeria Ambrosetti
via G. Mazzini, 6
21100 Varese
www.valigeriaambrosetti.it
T. +39 0332 281206
M. [email protected]