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Il fascino discreto delle borse usate sta entrando nelle nostre abitudini di acquisto, perchè?
I motivi sono molteplici: finalmente è possibile acquistare accessori lussuosi a prezzi accessibili, si assapora il gusto di indossare qualcosa trovato quasi per caso in un mercatino o su internet, ma soprattutto si assume la consapevolezza di aiutare il pianeta in termini di materie prime risparmiate.
Il mercato del vintage sta raggiungendo grandi consensi fra le fashion-victims.
Aumenta la domanda e ovviamente si moltiplica l’offerta. In tutte le città, infatti, sono presenti negozi e mercatini che vendono prodotti usati di qualità, mentre online si trovano app e siti dove è possibile comprare (e vendere) borse usate in buono stato.
Ti ho incuriosito? Allora continua a leggere oppure, se non hai tempo, salva e ASCOLTA il PODCAST:
Borse vintage: preziose e conservate con cura oppure vecchie e ammuffite?
Intendiamoci bene, il “pre-amato” non è una novità: già negli anni ’70 i grandi stilisti utilizzavano tessuti e accessori trovati presso mercatini delle pulci per realizzare collezioni che venivano poi proposte sulle passerelle di tutto il mondo.
Per tanti anni le borse vintage sono state etichettate dalle clienti in due modi: irraggiungibili, costose e per poche oppure superate, economiche, logore e quasi da buttare.
La verità è che la borsa second-hand è diventata quasi una necessità.
Se si ama un brand di lusso, si fanno carte false per indossarne un capo, anche se si è impossibilitati economicamente.
Il mondo vintage nasce in aiuto, proponendo borse Louis Vuitton, Gucci, Hermès, Alviero Martini 1^ Classe, Borbonese usate, ma in ottimo stato e a prezzi concorrenziali.
Si trovano facilmente sulle bancherelle, in negozi specializzati oppure su siti come Vinted, ma attenzione alle truffe!
Comprare una borsa second-hand è conveniente solo se in buono stato
Le borse usate sono, quindi, facilmente reperibili, ma come capirne l’originalità e lo stato di usura? Non è per nulla semplice!
È importante guardare e toccare con mano per capirne di più.
In Valigeria Ambrosetti forniamo un servizio GRATUITO di riconoscibilità borse originali: veniamo contattati frequentemente proprio per capire se una borsa usata è contraffatta o meno. E spesso, purtroppo, ci accorgiamo che la cliente è stata raggirata.
La prima cosa da guardare è lo stato della borsa, se la texture ha perso elasticità o se il pellame è graffiato, spelato e difficilmente ravvivabile con un lucido. In tal caso, non c’è nulla di recuperabile per cui il nostro consiglio è di lasciare perdere.
Poi si analizzano i dettagli per capirne l’originalità. Ad esempio i prodotti Alviero Martini 1^ Classe hanno caratteristiche inconfondibili che ne determinano la qualità: ne parlo in questo POST e VIDEO.
Il ri-acquisto di una borsa usata ha cancellato, quindi, le distinzioni naturali del prodotto, ma affidandosi soprattutto ad alcuni accorgimenti (come la prima impressione sul buono stato) è facile ottenere un risultato soddisfacente. Se la borsa è originale, ma deteriorata e sciupata, che convenienza c’è a portarsela a casa???
Diffida inoltre delle borse vendute come vintage dall’aspetto praticamente nuovo: possono nascondere un fake.
E il prezzo? Non acquistare prodotti pre-amati ad un costo troppo basso in quanto potrebbe implicare il fatto che il venditore voglia disfarsene a tutti i costi perché non conforme all’originale o talmente utilizzati da essere difficilmente vendibili.
Non solo per fashion victims
Borse e capi di abbigliamento dei più noti brand al mondo disponibili ad un prezzo accessibile fanno ovviamente gola a tutte le fashion addicted, ma non solo!
Il Report 2020 dello Studio Newyorkese di ricerche Tiger Global riporta che nell’ultimo anno vessato dalla pandemia di coronavirus, il second hand ha beneficiato di una rapida crescita – dal 21% al 30% – soprattutto fra i consumatori più giovani.
Questi ultimi sono spinti dalla voglia di incrementare i guadagni in mancanza di stabilità, integrando le proprie finanze durante questo momento difficile: vendere e comprare usato, infatti, è un gesto semplice e alla portata di tutti.
La fascia di ètà compresa tra i 18 e i 24 anni è quella decisamente più a proprio agio con questo mercato: permette di risparmiare e contemporaneamente comprare ciò che altrimenti non potrebbe permettersi.
I giovani, inoltre, si sono dimostrati molto attivi all’interno di nuove comunità online (gruppi social e applicazioni di vendita) e attenti alla sostenibilità dei prodotti vintage.
Borse di seconda mano: una alternativa green
Mai come oggi, infatti, l’uomo è alla ricerca di alternative ecocompatibili nei consumi, aumentando conseguentemente la domanda/offerta di prodotti second-hand che non inficiano sull’inquinamento dell’ambiente.
Il processo di ri-uso si è incredibilmente accellerato durante quest’anno di pandemia causata dal Covid-19, aiutato dalle vendite online inevitabilmente cresciute dovendo restare in casa.
Una ricerca di Repubblica.it in collaborazione con Subito.it, piattaforma di ri-uso, evidenzia come il mercato dell’usato abbia alleggerito il pianeta per le materie prime risparmiate e in termini di CO2.
Per ogni oggetto usato comprato, infatti, viene evitata la produzione del corrispettivo nuovo, mentre per ogni oggetto venduto è scongiurata la sua dismissione in discarica.
Questo comportamento virtuoso, solo nel 2019, ha generato un valore di 24 miliardi di euro pari all’1,3% del Pil e ha generato un risparmio di 7,25 milioni di tonnellate di CO2, in crescita rispetto all’anno precedente del 45% (nel 2018 erano 5 milioni di tonnellate).
Giuseppe Pasceri, ceo di Subito.it commenta raggiante che “questo tipo di economia, circolare e sostenibile per natura, porta con sé non solo un beneficio ambientale, ma anche sociale ed economico”.
Vendi (e compra) borse usate online: ecco Vinted!
Il business delle borse di seconda mano è sempre più fiorente: è possibile comprare/vendere un prodotto riusato non solo presso negozi specializzati, ma anche online.
Sono tantissimi i siti internet di aste e proposte vintage rivolti a qualsiasi tipologia di cliente, dalla generazione Z a quello altospendente.
Vestiaire Collective è stato il primo portale a dedicarsi al mercato dell’usato: fondato nel 2009 ha cambiato i guardaroba e le abitudini di migliaia di donne.
Depop, fondato nel 2011, è rivolto ai millenials e ricorda nella sua struttura il feed di Instagram. L’immagine fresca e dinamica di Depop incontra i consensi dei più giovani proponendo borse e accessori per tutti i gusti a prezzi accessibili.
Con più di 34 milioni di utenti, Vinted è la più grande piattaforma online di compravenduta vestiti e borse usate.
Sbarcata da pochi mesi anche in Italia, Vinted si è presa subito le luci della ribalta! Infatti non è solo un sito online, ma anche una app facilmente installabile e utilizzabile da smartphone: ecco perchè è così utilizzata.
Un enorme giro d’affari
Il mercato dell’usato vale al momento 20 miliardi di euro ed è destinato a superare i 50 miliardi nel 2023.
Ecco perchè anche i brand di lusso hanno posato gli occhi su questo florido business.
Gucci e Burberry, ad esempio, hanno sdoganato il vintage collaborando con TheRealReal, sito specializzato nell’acquisto di borse lussuose di seconda mano.
Louis Vuitton, a sua volta, consente la libera circolazione di prodotti vintage come bauletti Speedy e shopper Neverfull solo in selezionatissimi gruppi social e siti che ne assicurano integrità e originalità.
In conclusione hai capito quindi che, fino a poco tempo fa, le borse usate e i prodotti vintage erano etichettati come rétro, usato a poco prezzo, cheap.
Ora il ri-uso è visto come la moda del momento, perfetto per qualsiasi budget, ecosostenibile e una vera opportunità di fare affari, impreziosendo il proprio guardaroba con un accessorio di lusso che, altrimenti, non ci si sarebbe mai potuti permettere.
E tu, hai mai acquistato un capo o un accessorio di seconda mano? Raccontaci la tua esperienza positiva (o negativa) nei commenti!
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