La firma Gherardini nasconde una lunga storia, espressione della genialità artigianale fiorentina e pertanto illustre rappresentante del Made in Italy.

Se non hai tempo di leggere questo articolo, allora ASCOLTA il podcast:

 

QUANDO

Quando è nata l’azienda Gherardini?

Gherardini nasce nel 1885 a Firenze come casa produttrice di astucci in cuoio. Negli anni successivi si converte alla lavorazione di altri oggetti di pelletteria, in particolare accessori e soprattutto borse.

Il fondatore dell’azienda, Garibaldo Gherardini, sua moglie Elvira, la sorella Ida, i figli Ugo, Gino, le cognate Norma e Maria Grazia, i nipoti Roberto, Pierluigi e Renzo, un piccolo esercito familiare, sono stati tutti creatori e continuatori di una realtà artigianale che da un piccolo vicolo nel centro antico di Firenze, sereno come il suo nome, via del Fiordaliso, si è diffusa in tre continenti, radicandovi un nome: Gherardini!

I membri della famiglia hanno gestito il marchio fino al 1990, conferendogli un’impronta inconfondibile nello stile e nella lavorazione.

Hanno saputo rigenerarsi costantemente nel tempo adeguandosi alle esigenze del cliente e creando borse per dare risposte sempre più concrete alle mode del momento.

 

CHI

Chi produce ora le borse Gherardini?

Il bagaglio di conoscenze della famiglia Gherardini è stato raccolto nel 2007 da una nuova proprietà, una nuova famiglia, quella dei Braccialini che ha rilevato il marchio e diffuso per anni le borse nel mondo, soprattutto in Oriente dove il brand è riconosciuto alla pari del segmento lusso Louis Vuitton, Gucci, Prada, Armani.

Dal 2017 il brand è prodotto e distribuito da un nuovo proprietario: Pistolesi Pelletteria, un laboratorio artigianale di Scandicci, storico produttore terzista di borse Gherardini dai lontani anni ’50 e ora al timone dell’azienda.

Infatti, dopo un breve periodo in cui le collezioni di borse e accessori venivano assemblate in Cina, Pistolesi ha voluto fortemente riportare la produzione di tutte le borse Gherardini in Italia, consapevole della storia artistica e artigianale di questo marchio.

 

PERCHÉ 

Perché le borse Gherardini piacciono tanto?

Nel 2009 Susanna, pro-nipote del fondatore Garibaldo, ha donato alla Galleria del Costume di Palazzo Pitti, museo fiorentino dedicato alla storia della Moda, un nucleo di esemplari di borse e pochette.

Alcuni di questi modelli segnano tappe significative tra le creazioni del marchio fiorentino, sia per le tecniche di lavorazione che per la singolarità del modello.

La stessa Susanna ha ceduto al museo parte dell’eccentrico guardaroba della madre, signora Maria Grazia Lunardi Gherardini, il cui stile costituisce un esempio di come si può essere unici e originali commissionando i capi a raffinati couturier, ma indirizzandoli con le proprie idee nella elaborazione e nella scelta dei modelli.

Ecco il segreto delle borse Gherardini: l’unicità e la praticità.

Ora la più richiesta è la linea di borse Softy.

Nel 1970, nell’ambito della produzione di nuovi materiali dovuta alla moda di quegli anni in cui si sperimentavano idee innovative in ogni campo, l’evento più rilevante nel mondo della moda è la nascita del tessuto “Softy” Gherardini.

Un materiale ultraleggero e resistente, in controtendenza a quello utilizzato solitamente, la pelle. Ebbe un enorme successo tant’è che fra le amanti del brand è ancora il più ricercato!

 

COSA

Gherardini borse morbide: cos’è il tessuto “Softy”?

Nel 1974 Pierluigi Gherardini, incaricò la Gommatex Poliuretani S.p.a. di sviluppare un materiale leggero, resistente, impermeabile, morbido e antistrappo per la confezione di borse da donna.

Gli ingegneri idearono un preparato che ha origine dalla spalmatura di un tessuto 100% cotone con due strati colorati e adesivi di poliuretano.

In seguito viene effettuata la fase di stampa del logo in negativo Gherardini, vero e unico simbolo di unicità e originalità delle borse.

Nasce così la borsa Softy, elastica e durevole con caratteristiche affini a quelle del tessuto dei paracadute.

Con l’innovazione tecnologica del settore chimico, nel 1976, il brevetto si perfeziona sostituendo il cotone con il nylon al fine di rendere la struttura ancora più morbida, resistente e leggera.

Nel 2005 il prodotto si evolve definitivamente grazie all’uso di poliestere al posto del nylon, aumentando così la tolleranza alla luce e all’acqua.

 

COME

Come pulire una borsa “softy” Gherardini?

Il tessuto Softy è un tessuto sintetico, resistente e impermeabile, ma il suo DNA non permette di essere lavato comunemente in lavatrice come le borse in nylon.

La borsa Softy si pulisce con una spugna umida per rimuovere sporco, polvere e impurità.

Se la macchia è più resistente agire con un panno morbido e un detergente neutro. Altresì è consentito l’uso di uno sgrassatore, ma solo in piccole quantità in quanto potrebbe danneggiare irreparabilmente la borsa, scolorendola.

ATTENZIONE: avere cura di proteggere la metalleria con del film trasparente prima di procedere alle operazioni di manutenzione in quanto tiralampo e cerniere potrebbero ossidarsi e rovinarsi a contatto con creme e panni umidi.

Ok, leggendo questo articolo hai trovato risposte alle domande “QUANDO, CHI, PERCHÉ, COME e COSA” ma non troverai il “QUALE”: Gherardini compie 135 anni di storia, ma è solo all’inizio, quale sarà il futuro?

Nuovi capitoli andranno ancora scritti e il brand fiorentino è pronto a percorrere questa straordinaria avventura nella bellezza ed eleganza della moda Made in Italy.

 

Ti è piaciuto questo post?

Io sono Paolo: trovi altri miei articoli e consigli sul BLOG della Valigeria Ambrosetti. Scoprirai tantissime curiosità sul mondo della valigeria e pelletteria.

Segui anche le pagine ufficiali Facebook e Instagram del negozio!

Valigeria Ambrosetti
via G. Mazzini, 6
21100 Varese
www.valigeriaambrosetti.it
T. +39 0332 281206
M. [email protected]

Aggiungi indirizzo