La mascherina è diventata, oltre che un dispositivo salvavita, anche un oggetto fashion e di culto.

Molti di noi però, non amano girare per strada con il viso fasciato da un’anonima mascherina chirurgica color azzurro pallido o con un improvvisato pezzo di stoffa.

Per le fashion victims e le persone attente a ogni dettaglio – dalla testa i piedi – la mascherina è un must-have da sfoggiare con personalità e buon gusto, mentre per i brand rappresenta la nuova sfida a colpi di design e tessuti iconici.

È il caso delle mascherine Borbonese e Alviero Martini 1^ Classe.

Entrambi esponenti storici del Made in Italy, hanno realizzato mascherine alla moda utilizzando il Trade Mark che li contraddistingue, rispettivamente la stampa O.P. classic Occhio di Pernice e la Mappa Geografica.

Ovviamente non sono i primi ad averci pensato: già a settembre le sfilate delle fashion week avevano fatto scalpore non tanto per le nuove collezioni, quanto per la pseudo trasgressione delle modelle che sfilavano sui Red Carpet indossando la mascherina.

Non sapendo, ahimé, che dopo una manciata di mesi sarebbe diventata un obbligo e una salvezza per tutti.

Non solo, i social sono pieni di tutorial e foto di mascherine handmade realizzate da casa con estro e fantasia. Basta digitare, ad esempio, l’hashtag #mascherina su Instagram per scoprire divertenti pezzuole colorate.

Ma se cucire non rientra nelle tue doti, non ti scoraggiare!

Ad aiutarti ci hanno pensato Borbonese e Alviero Martini 1^ Classe.

Materiali e forme diversi!

Anche in fatto di mascherina, i due brand sono molto differenti: tessuti e dettagli sono stati studiati in entrambi i casi per ottenere una protezione confortevole, anallergica e riutilizzabile.

Insomma un occhio alla portabilità e l’altro all’ambiente, tenendo sempre presente lo stile che le caratterizza.

La mascherina Borbonese è realizzata in OP di raso e cotone biologico, doppio strato, idrorepellente e si può lavare ripetutamente.

Particolare di non poco conto, è uno dei pochi dispositivi di protezione venduto con una custodia in dotazione, ovviamente anch’essa stampata con la texture OP. —> Acquistala QUI.

Alviero Martini 1^ Classe, invece, ha optato per una mascherina chirurgica a soffietto, di forma rettangolare, in poliestere idrorepellente all’esterno e cotone anallergico internamente a contatto con il viso. —> Acquistala QUI.

IMPORTANTE: entrambe le mascherine NON sono PER USO SANITARIO, non vengono classificate come DPI e non sono adatte all’uso ospedaliero **Ai sensi dell’art. 16, Comma 2, del D.L. 18/2020.  

E quando non si usano? Riponile comodamente nel PORTAMASCHERINA!

In Valigeria Ambrosetti ne abbiamo creato uno personalizzato, i cui proventi sono devoluti in beneficenza:

Mascherina, svolta culturale

«Con la mascherina abbiamo trovato l’imprescindibile accessorio street style del prossimo futuro» dice Eugenio Gallavotti, docente di Moda e comunicazione all’Università Iulm.

«Uomini e donne se la infileranno prima di uscire di casa per difendere se stessi e gli altri da possibili contagi, ma anche per proteggersi dallo smog come già è abitudine consolidata in alcuni Paesi orientali».

Ma questa nuova maniera di mostrarsi non cambierà i nostri rapporti sociali?

«Senza dubbio» conferma lo psichiatra Carlo Alfredo Clerici.

«Il viso e la sua espressività ci aiutano a interpretare l’altro e sono fondamentali per la comunicazione non verbale. La mascherina potrà dare adito a fraintendimenti e, in alcuni casi, anche a un aumento dell’aggressività. D’altro canto, questa protezione può anche essere vista come una “divisa” che ci rende tutti uguali e regala un senso di appartenenza e fratellanza con l’altro». [Intervista tratta dall’approfondimento del periodico “Donna Moderna” – 17/04/2020]

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